Cinque preziosi consigli per conservare il formaggio in frigo ed evitare la formazione di muffe
Avvolgi bene il formaggio in pellicola o carta alimentare:
prediligi l’utilizzo della pellicola trasparente per formaggi freschi, assicurandoti di cambiarla periodicamente e di farla ben aderire alla superficie del formaggio. Così facendo limiterai la presenza di ossigeno e pertanto lo sviluppo di muffe indesiderate. Per conservare formaggi a pasta semidura, usa carta alimentare porosa e sostituiscila regolarmente.
Utilizza contenitori ermetici:
una volta avvolto il formaggio nella pellicola trasparente, conservalo in contenitori ermetici puliti e privi di umidità. ricorda: minore è la presenza di umidità e maggiore sarà il tempo di conservazione del formaggio.
Separa i formaggi:
al fine di evitare contaminazioni crociate, conserva i diversi tipi di formaggi separatamente. In questo modo, la diffusione delle muffe indesiderate da un formaggio all’altro è ridotta al massimo.
Monitora regolarmente lo stato di conservazione:
controllare lo stato di conservazione dei formaggi è importante al fine di non far sviluppare le muffe in modo incontrollato. Se noti segni di muffa su una parte del formaggio, ricordati di rimuovere tempestivamente la parte interessata con un coltello pulito.
Monitora la temperatura del frigo:
mantenere il frigorifero ad una temperatura compresa tra +2°C e +4°C permette di creare un ambiente sfavorevole allo sviluppo delle muffe, contribuendo così a preservare il formaggio più a lungo. Per un servizio perfetto tieni il formaggio a temperatura ambiente per almeno due ore prima di consumarlo.
Quali tipologie di muffe si possono trovare nel formaggio?
Facciamo chiarezza: non tutte le muffe sono pericolose per la salute del consumatore. Infatti, esistono muffe “nobili” e muffe “indesiderate”. Le prime sono essenziali per la produzione di formaggi come il Gorgonzola o il Roquefort in quanto contribuiscono a dare il gusto ed il sapore caratteristico di questi formaggi, mentre le seconde sono assolutamente da evitare. Vediamo alcuni esempi di muffe che possono essere presenti all’interno di un formaggio:
Penicillium roqueforti:
si tratta di una muffa “nobile” utilizzata per la produzione di formaggi come il Roquefort, il Gorgonzola e lo Stilton. Il colore caratteristico varia dal blu al verde e la sua presenza permette di conferire a questi formaggi il loro caratteristico aspetto e sapore.
Penicillium camemberti:
si tratta di una muffa “nobile” impiegata per la produzione di formaggi a pasta molle. Si sviluppa facilmente sulla superficie esterna dei formaggi come il Brie, conferendo a quest’ultimo la caratteristica crosta bianca esterna.
Aspergillus niger:
al contrario delle precedenti, questa muffa è “indesiderata”. Il suo colore varia dal verde scuro al nero ed è la causa della cosidetta “muffa nera” che si ritrova nei vegetali e nella frutta quando non sono conservati in maniera idonea.